Materiale didattico

Il museo – Definizione

Museo: ”un’istituzione permanente senza fini di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che conduce attività di ricerca su tutte le testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente, le colleziona, le conserva, ne diffonde la conoscenza e soprattutto le espone con finalità di studio, di didattica e di diletto”.

Due modelli di museo – Articolo di Giancarlo Dall’Ara

L’analisi del patrimonio museale italiano permette di individuare due riferimenti, o modelli, principali. Ad un estremo di un ipotetico continuum si colloca il museo tradizionale, cioè il museo contenitore; dall’altro lato il museo impresa, che mostra chiari riferimenti all’esperienza americana.

Il primo modello è chiaramente in crisi, nonostante l’aumento di interesse che i musei registrano, e nonostante le evidenti potenzialità in termini di visitatori. Quanto al secondo modello non sono poche le osservazioni critiche che si registrano soprattutto da parte degli addetti ai lavori.

Il Museo tradizionale è sostanzialmente un museo product oriented, una istituzione che si occupa di conservare, studiare, ricercare, inventariare, catalogare e tutelare oggetti, opere e collezioni.

Nella logica dell’orientamento al prodotto “Museo è dove esiste una raccolta di oggetti da conservare”.
In questo approccio resta assente il pubblico, o meglio il rapporto con il pubblico è “una conseguenza dell’esistenza degli oggetti; una conseguenza che potrebbe anche non verificarsi. Tant’è vero che esistono anche i musei chiusi”. Naturalmente in questa ottica il Museo non è un archivio e neppure una scuola o un laboratorio educativo.

E’ stato giustamente osservato come nel Museo product-oriented il rapporto con i visitatori denoti un grado di interazione molto basso. “Il visitatore trascorre mediamente nel museo un tempo abbastanza elevato, ma spesso in completa autonomia, senza nessun contatto con il personale, se non con quello dedicato all’accoglienza”.
Nella visione tradizionale la soddisfazione della domanda è risolta con la semplice “ammissione del pubblico alla visita”.
A questi limiti si affianca, nel caso italiano:
una “rigidità dovuta al rispetto di regole e procedure” che sono un forte ostacolo per l’innovazione,
la formazione dei dirigenti, che in assenza di un insegnamento universitario specializzato sono “studiosi-ricercatori e basta”. Ad essi la stessa Anna Mottola Molfino si è rivolta dicendo di “smettere di considerare il pubblico come studenti da sottoporre a un esame” e citando come esempio il senso di punizione e di umiliazione che il visitatore prova in un museo senza cartellini e senza spiegazioni.
un numero di visitatori assolutamente inadeguato alla ricchezza dei patrimoni conservati ed alla domanda potenziale.
Nel Museo Market-oriented è avvenuto il passaggio da Museo oggetto che riconosce la funzione conservativa come nettamente prevalente rispetto alle altre, al Museo soggetto che si pone come priorità l’erogazione del servizio museale in un’ottica di orientamento al consumatore propria della disciplina del marketing.
Molti responsabili di Musei italiani hanno visto il modello “americano” come estraneo alla nostra storia, e temono che lo sviluppo di quel modello in Italia possa portare ad un “innesto innaturale in un contesto radicalmente diverso”.
In effetti i problemi relativi all’applicazione di quel modello in Italia sono diversi:

  • c’è un problema di spazi che nelle strutture museali italiane risultano di norma troppo piccoli,
  • c’è un problema di costi per attuare le riconversioni necessarie,
  • c’è un problema legato al numero modesto di visitatori che caratterizza i musei italiani e che non renderebbe economica la scelta di negozi, bar e ristoranti interni.
  • Ma c’è soprattutto un problema relativo all’impostazione generale del Museo. Si teme che la corsa ai servizi aggiuntivi rischi di mettere in secondo piano il “valore primario della leggibilità delle raccolte”, e finisca con lo spingere i musei nell’industria dell’Entertainment.

Dal punto di vista dello sviluppo del turismo nelle città d’arte si osserva che il Museo attrazione è una inevitabile replica di Musei già visti, e il successo di questo modello in Italia rischia in sostanza di generare copie, magari acritiche di quanto sperimentato e realizzato altrove, e di non contribuire a valorizzare l’unicum delle singole mete artistiche italiane, nè tantomeno di aggiungere valore e attrattività al patrimonio esistente.

Tra gli addetti ai lavori è diffusa l’esigenza di progettare un nuovo modello di Museo deburocratizzato ed autonomo, ed efficiente dal punto di vista organizzativo. In assenza di una proposta valida si continuerà ad assistere allo scontro tra i difensori del Museo solo conservatore ed i propugnatori di un modello organizzato in funzione della domanda.

Giancarlo Dall’Ara
giancarlodallara.com

Chi siamo: Marketing Turistico .com
I nostri progetti: Albergo Diffuso .com
Osservatorio Turismo Culturale

 

Piccoli fino in fondo
Il Marketing dei Piccoli Musei (.ppt)
Definizione di museo
Due modelli di museo – Articolo di Giancarlo Dall’Ara
Turismo Culturale (.pdf)
Musei accoglienti
Piccoli musei: Intervista a Giancarlo Dall’Ara
“Branding Museale. Stralcio di una ricerca di Irene Iermano”