Generale

Il Museo del Centro Caprense Ignazio Cerio ha la sua sede nel Palazzo Cerio (ex Palazzo Arcucci, 1372-1374). Il Museo è costituito da collezioni private acquisite o donate a partire dagli ultimi decenni dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dal medico Dott. Ignazio Cerio (Giulianova, 28 febbraio 1840 – Capri, 1° maggio 1921).
Ignazio Cerio, laureato in medicina e chirurgia nel 1861, dopo aver lavorato come medico nelle varie campagne militari in Italia, si stabilì a Capri nel 1868.
Nel 1870 il Comune di Capri gli affidò l’incarico di medico cerusico, mansione svolta per circa cinquant’anni. Sull’Isola, oltre a svolgere la sua attività di medico, Cerio si interessò alla zoologia, alla botanica, alla mineralogia, alla paleontologia, alla geologia e all’archeologia preistorica, attirando l’interesse dei rappresentanti ufficiali di queste discipline e ponendo le basi per numerose ricerche. La sua attività si concretizzò in una serie di importanti scoperte archeologiche.

Dopo la morte di Ignazio Cerio (1921), la sua eredità venne colta dal primo figlio, Edwin. Le collezioni furono riordinate dal naturalista Raffaello Bellini (1874-1930), e sistemate in armadi a vetri in legno di castagno, che si possono ammirare oggi. Un piano di riallestimento delle collezioni archeologiche, naturalistiche, paleontologiche, cominciato alla fine degli anni ’90, ha permesso di incrementare e riorganizzare le collezioni, ponendo maggiormente l’attenzione alle testimonianze legate alla storia dell’isola di Capri. Nel 2000 è stato inaugurato il Museo, organizzato in quattro sale tematiche.

Nella prima sala di Paleontologia e Geologia sono esposte le rocce più antiche di Capri, che hanno un’età di circa 200 milioni di anni. Particolarmente importanti risultano i resti di vertebrati terrestri, esposti nelle vetrine al centro della sala, rinvenuti durante gli scavi per l’ampliamento dell’Hotel Quisisana (1905) e quelli di Grotta delle Felci. La “fauna del Quisisana” rappresenta un’associazione di tipo continentale, di clima temperato, risalente ad un intervallo di tempo stimabile intorno a 300.000 anni fa; e testimonia un antico collegamento di Capri con la terraferma. Per quanto riguarda la Grotta delle Felci si deve ad Ignazio Cerio il riconoscimento dell’importanza del sito e l’inizio dei primi scavi (1885). Questi proseguirono nei decenni successivi mettendo in luce la presenza di resti di un cervide (Cervus elaphus tyrrhenicus) di taglia ridotta, a cui si attribuisce una età di circa 70.000 anni. Il rapporto tra le varie parti dello scheletro indicano che questa specie, endemica dell’isola, era affetta da nanismo; ciò porta a concludere che a quell’epoca Capri era separata dalla terraferma. Di questo sito e di altri (es. Certosa), il Museo conserva oltre un centinaio di pezzi (in genere frammenti di ossa e denti di vertebrati terrestri). Da questi è stato possibile ricostruire l’intero scheletro (esposto nell’adiacente sala di Preistoria e Protostoria).

Nella seconda sala di Preistoria sono esposti i reperti della preistoria di Capri: manufatti tipici del Paleolitico inferiore (Acheuleano); l’ossidiana delle Parate e la Grotta delle Felci del Neolitico, insieme a vasellame, ciottoli dipinti con raffigurazioni sacre e finalità rituali.

Nella terza sala di Archeologia Classica sono esposti reperti generalmente databili all’inizio dell’Impero Romano, e ceramica magno-greca di provenienza incerta. Nelle prime vetrine è possibile ammirare elementi decorativi, come intonaci dipinti, mosaici, marmi di vario tipo, stucchi. Il gran numero di reperti ceramici permette di ripercorrere la storia della presenza romana a Capri. Tra gli oggetti di uso comune sono esposti oggetti in vetro e in metallo e lucerne. La gran parte di questi oggetti, di cui è ignota la provenienza, deriva da collezioni private della fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

L’ultima sala di Biologia conserva numerosi organismi animali, marini e terrestri provenienti dall’isola di Capri derivanti da scambi o frutto di personali raccolte ad opera di Ignazio Cerio. Sono esposti esemplari di spugne, ricci e stelle di mare, diversi esemplari di crostacei, artropodi acquatici, diverse forme di coralli. La sezione dei vertebrati conserva l’animale più famoso dell’isola di Capri: la lucertola azzurra dei Faraglioni.

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Museo del Centro Caprense Ignazio Cerio


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