Il Museo di Storia Naturale di Ravanusa (MSN) consta di tre sezioni: la sezione paleontologica, la sezione Mineralogica, e il cosiddetto “Fondo Sillitti” con il dichiarato scopo della <<conservazione, valorizzazione, protezione, esposizione permanente e fruizione dei beni naturalistici, ambientali, culturali e storici>> del territorio in cui opera.

La sezione paleontologica, come da autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Agrigento, ospita più di 1.000 reperti esclusivamente rappresentativi del patrimonio paleontologico locale. Tra questi, spiccano per importanza, rarità e per il forte legame con il territorio i resti di un Palaeoloxodon mnaidriensis (Adams, 1874): un elefante pleistocenico rinvenuto all’interno dell’abitato ed oggetto di studio e di scavo da parte del Museo G. Gemmellaro dell’Università degli Studi di Palermo nell’estate del 1999.

La sezione mineralogica ospita esemplari esclusivamente provenienti da miniere di zolfo e di sale ubicate nel cosiddetto “Bacino di Caltanissetta”, caratteristici, quindi, della minerogenesi legata alla nota “crisi di salinità messiniana” del Mediterraneo la quale trova una delle sue più estese e importanti rappresentazioni proprio nell’agro del territorio di Ravanusa.

Infine, il cosiddetto “Fondo Sillitti” che raccoglie ed espone una cospicua mole di documenti storici appartenuti alla famiglia più rinomata della città, la famiglia Sillitti. Tra questi spicca, per originalità, unicità e legame con il territorio, l’archivio fotografico riferito alla documentazione di angoli, eventi e personaggi della Ravanusa dei primi anni del ‘900. A questi, oltre ai documenti storici della famiglia, abbiamo affiancato un’interessantissima documentazione cartacea, fedelmente riprodotta a partire dagli originali conservati negli Archivi di Stato di Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Napoli i quali offrono una inedita e puntuale ricostruzione di più avvenimenti succedutisi nella lunga e affascinate storia della città di Ravanusa.