Primo convegno nazionale – 2010

7 maggio 2010 – Un piccolo museo ha bisogno di una cultura specifica e non può essere gestito con le stesse modalità di un museo di grandi dimensioni.

È questo in sintesi il tema di discussione che ha animato il convegno “I musei accoglienti: una nuova cultura gestionale per i piccoli musei”.

L’appuntamento, promosso dall’Assessorato alla Cultura e dai Servizi Culturali del Comune di Castenaso, in collaborazione col Prof Giancarlo Dall’Ara, esperto di marketing del turismo, nonché docente Dell’Università di Perugia, si è svolto nella cornice del MUV (Museo della Civiltà Villanoviana) che, inaugurato un anno fa, sorge a Villanova di Castenaso, proprio nei luoghi in cui nel 1853 il conte Giovanni Gozzadini, personaggio autorevole del panorama scientifico e culturale bolognese della fine dell’Ottocento, scoprì nel proprio podere i primi resti di una cultura che identificò come una fase di formazione della civiltà etrusca.

Il MUV incarna quindi la realtà di un piccolo museo e rappresenta il presidio dell’identità culturale e storica di un territorio, quello per l’appunto di Villanova.

Dopo l’apertura del convegno da parte di Giorgio Tonelli, assessore alla Cultura del Comune di Castenaso, è stata la volta dei saluti del Sindaco Stefano Sermenghi che, nel sottolineare le difficoltà di sopravvivenza che oggi un piccolo museo deve affrontare, sia in termini di risorse e economiche, sia in termini di attrazione dei visitatori, ha rivendicato la volontà dell’Amministrazione Comunale di proseguire nella salvaguardia dei valori culturali e delle radici storiche del territorio, come valore aggiunto per Castenaso.

Mariagrazia Baruffali, Sindaco della precedente amministrazione comunale di Castenaso e oggi consigliere provinciale, ha rimarcato anche il valore sociale di un museo che, nel riportare alla luce il patrimonio archeologico “crea senso di appartenenza da parte della comunità al proprio territorio e che, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, costituisce un collante della nostra società”.

Il piccolo museo deve essere piccolo fino in fondo

Nel suo intervento, Giancarlo Dall’Ara ha proposto un modello di cultura gestionale che innanzitutto parta dalla valorizzazione della specificità del piccolo museo: innanzitutto cura del dettaglio cura e accoglienza. “Perché non prevedere la cassa all’uscita”? – suggerisce provocatoriamente per sottolineare l’importanza dell’accoglienza, dell’ospitalità.

Altro requisito, la rottura con la distanza con la comunità locale. Trasformarlo in un museo di comunità, renderlo familiare, gratuito, gestito in parte dal volontariato, per far leva sul legame con la comunità. “Se nel piccolo museo non entrano i residenti non entreranno nemmeno i turisti”.

Inoltre, serve una cultura specifica relativa alle competenze che, oltre che professionali, devono essere innanzitutto relazionali. Occorrono cioè figure di marketing in grado di promuovere l’accoglienza e stimolare il passaparola tra gli ospiti, trascinandoli dentro la storia.

Infine, occorre sfruttare un grande vantaggio del piccolo museo, ovvero la comunicazione sul web da parte dei gestori.

“I mercati sono conversazioni ancor prima di essere transazioni economiche. L’addetto trasmette informazioni ed emozioni. Dona qualcosa alle persone e il dono genera relazioni e reciprocità”.

Dall’Ara conclude i suo intervento lanciando l’idea di creare un tavolo di lavoro a livello nazionale con l’obiettivo di coinvolgere qualche centinaio di musei per chiedere al governo l’istituzione di una “Giornata nazionale del piccolo museo” che porti i problemi dei piccoli musei all’attenzione del Paese e nella quale possano riconoscersi tutti i piccoli musei che vedono nella loro dimensione anche la loro grande risorsa.

Un movimento che parta dal basso per creare una rete di piccoli musei e giungere alla redazione di un “Manifesto del museo accogliente”.

Sono intervenuti come relatori per discutere di questi aspetti e per presentare idee, proposte, progetti e casi di successo per lo sviluppo di un’adeguata cultura dei piccoli Musei, anche Luigi Malnati, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, Rita Rimondini eMarina Sindaco dei Servizi culturali del Comune di Castenaso, Ivana Iotta, Direttore Settore cultura, Laura Carlini, Responsabile Servizio Musei e Beni culturali dell’Istituto Beni Culturali dell’E-R,Giampaolo Proni, docente di Semiotica della moda presso l’Università di Bologna, Polo di Rimini, Gabriele Nenzioni, Direttore Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro di Savena (BO), Pierluigi Foschi, Direttore Museo civico di Rimini,Fabrizio Malachin, Responsabile Ufficio Cultura della Provincia di Padova, Forme e strumenti della gestione, Franco Bonilauri, Direttore Museo Ebraico di Bologna

La giornata di studi, organizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, dell’ IBC, Istituto beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia- Romagna e della Provincia di Bologna, in partnership con FMR – Fondazione Marilena Ferrari, è stata aperta a tutti: non solo agli studiosi del settore, ma anche e soprattutto ai cittadini, veri fruitori dei Musei.

Hanno aderito all’iniziativa 100 operatori di piccoli musei da Veneto, Lombardia, Marche, Umbria, Toscana, Sardegna, Trentino ed Emilia Romagna.