Generale

Inaugurato nel 1952, fu il primo Museo Diocesano ad essere istituito in Calabria. Originariamente ubicato all’ingresso del palazzo Arcivescovile, nel 2000, per dare spazio alle opere esposte, il Museo fu trasferito in locali del Palazzo arcivescovile retrostanti la Cattedrale.

Nel 2010 venne avviato un nuovo progetto di valorizzazione terminato il 3 luglio 2016 con l’inaugurazione del nuovo Museo Diocesano e del Codex, caratterizzato da una moderna riorganizzazione, basata sulla distinzione di due principali sezioni, una dedicata al Codex Purpureus, l’altra alla collezione d’arte sacra. Entrambi i percorsi sono arricchiti dalla presenza di supporti multimediali che permettono al visitatore di fruire di approfondimenti sulla storia e sulle opere d’arte.
L’opera più importante e preziosa del Museo è il Codex Purpureus Rossanensis, riconosciuto nel 2015 Patrimonio dell’Umanità dall’ UNESCO ed iscritto nella categoria “Memory of the World”. Si tratta di un evangeliario greco miniato, risalente al VI secolo, che contiene l’intero vangelo di Matteo, quasi tutto quello di Marco, e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli.

É costituito da 188 fogli di finissima pergamena purpurea, scritto in maiuscola biblica con inchiostri d’oro e d’argento e arricchito da 15 miniature. Il Codice è stato sicurament realizzato in uno scriptorium di matrice bizantina, che la maggior parte degli studiosi identifica in Antiochia di Siria. Non si conosce con precisione il motivo del suo arrivo a Rossano, probabilmente giunse già nel VII secolo, durante la diffusione del bizantinismo nel Mezzogiorno, legato alla espansione del monachesimo.
Il Codice è documentato a Rossano solo a partire dal 1831, quando è citato dal canonico della cattedrale Scipione Camporota e nel 1880 venne portato alla conoscenza della comunità scientifica dai due studiosi tedeschi Harnack e Gebhardt.

La collezione museale diocesana comprende opere di varie epoche e tipologie, suddivise in aree cronologiche e tematiche. Il percorso si apre con una sezione dedicata alle opere più antiche, tra cui uno Specchio Greco in bronzo, datato al V secolo a. C., una lastra marmorea di epoca romana, e un anello in bronzo a pasta vitrea detto di San Nilo. Imponente e molto venerato dai rossanesi è il busto argenteo dell’Achiropita, posizionato nella sala dedicata al suo culto che raccoglie preziose testimonianze artistiche di varie epoche. Tra le sculture in legno, spiccano le statue ottocentesche della Madonna Assunta e di San Francesco da Paola, realizzate da Vincenzo Zaffino, scultore di Serra San Bruno.

Tra i dipinti più preziosi è la tavola della Pietà, realizzata nel 1499 circa dall’artista cretese Andrea Pavia e una miniatura su pergamena raffigurante il Matrimonio mistico di Santa Caterina, datato tra il XVI e il XVII secolo. Rilevante è, inoltre, la presenza di suppellettile sacra con reliquiari, e calici, tra cui spicca l’ostensorio architettonico noto come “Sfera greca”. Infine, completano la ricca collezione museale paramenti liturgici, antiche pergamene e codici musicali. Il Museo è gestito dall’Associazione “Insieme per Camminare” che organizza regolarmente mostre, convegni, concerti, presentazione di libri ed attività didattiche negli spazi museali e propone visite guidate anche nel centro storico di Rossano.

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Museo Diocesano e del Codex


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